Perché mi leggete?
30 Luglio 2019La Pesce mette in pausa il cervello. Buone ferie a tutti
13 Agosto 2019Il semaforo ha una regola: verde, vai; rosso, stop. La Pesce, stando su una via di passaggio tra due semafori, ha le prove che questo semplice concetto non sia così semplice. È più semplice la maleducazione; è più semplice sorpassare le auto in fila in attesa del verde per poi creare quotidianamente micro ingorghi con i guidatori che passano civilmente con il verde dall’altro lato.
E se ogni giorno accade un motivo ci sarà. E se ogni giorno accade una domanda ho iniziato a farmela. Fino ad oggi, maleducati che non siete altro. Ebbene, in questo 6 agosto di caldo e attesa snervante delle ferie, ho cominciato a riflettere sulla maleducazione che non paga, davvero, né nella vita né sul lavoro.
E c’è tutta una scuola che si occupa di questo argomento. Da profana, i soggetti a cui è demandato il compito di educare i pargoli sono: genitori, famiglia in generale, scuola, stato. Dal microcosmo fino ad arrivare al macro, un bambino assorbe, vede, ascolta e ripete: è pertanto necessario che i soggetti di cui sopra verbalizzino i giusti comportamenti e li mettano in pratica perché, diciamocelo, la vera educazione è l’esempio.
Metodi pedagogici a parte (che altri conosceranno meglio di me), la Pesce è estremamente convinta che l’educazione paghi anche in termini professionali e si sente di svelare come si rapporta con tutte le persone con cui collabora.
Ascolta
Ascoltare, per il nostro lavoro, è fondamentale per poter realizzare al meglio un progetto che risponda alle richieste. Motivazione pratica a parte, saper ascoltare è la prova che si dà giusta attenzione a chi c’è di fronte, rispettando il suo pensiero. È educazione. Punto.
Rispondi educatamente
Occorre spiegare? No. È educazione. Punto.
Concentrati su ognuno
Ognuno è un mondo a sé. Se ti occupi di comunicazione e grafica devi tenerlo bene a mente per captare ogni sfumatura. Allo stesso modo, quando si tratta di ringraziare o comunicare qualcosa di particolare, non trattare tutti allo stesso modo: scrivi email personalizzate, rivolgiti ad uno e non a molti, evita gli spam massivi (a meno che non si tratti di una Newsletter): dall’altra parte verrà apprezzato. È un’attenzione in più, non mera educazione, ma piace, fa sentire anche egoisticamente più buoni.
Rispondi a email e telefonate
Se la regola è valida in generale, ma non del tutto perché nel privato si è liberi di non rispondere, in ambito lavorativo non puoi evitarlo. È professionalità e educazione. Punto.
Coccola
Sarà che la Pesce è una piccola agenzia che forse potremmo definire più Coppia Creativa; sarà che siamo freschi freschi sul mercato; sarà che ci piace; sarà che siamo dolci. Sta di fatto che la Pesce coccola i suoi collaboratori. A Pasqua abbiamo fatto un piccolo dono a tutti. Anche questa è un’attenzione in più ma a noi (e a chi ha ricevuto il cadeau) è piaciuta tanto. Mi sento quindi di inserirla tra le regole di una buona educazione. Punto.
Ringrazia, chiedi scusa e permesso
Non tutto è dovuto, soprattutto sul piano professionale. Se un cliente ti ha dato fiducia, ringrazia. Se hai sbagliato, scusati. Se hai dubbi o devi insistere su qualcosa, chiedi permesso. È educazione. Punto.
Non essere stucchevole
Date le “regole” suddette (che restano valide), evita le lusinghe superflue. Un collaboratore, un cliente non vuole un paggio; vuole un professionista educato e preparato professionalmente che sappia quello che fa e che non esaudisca desideri inutili e poco efficaci per la strategia adottata. Se un cliente dice una baggianata, fateglielo capire e proponete un’alternativa valida. Sempre con educazione. Punto.
La maestrina ha parlato. Buona giornata a tutti e grazie per aver letto fin qui.
Colonna sonora: Skin (canzoni random)