Caro 2023: lettera aperta a quest’anno - Pesce Comunica

Caro 2023: lettera aperta a quest’anno

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Paola e Daniele sdraiati su un divano rosso

Caro 2023, come stai?

Tra poco ci si saluta e da dire c’è sempre parecchio. Proviamo a fare ordine nei pensieri, quelli della Pesce almeno. Per lasciarci bene, come accade raramente.

Andiamo di paragrafi che ci pare il metodo più efficace per collocare al meglio tutto quello che è capitato, saltellando da una riflessione all’altra.

Il calo

Caro 2023, sei stato l’anno più difficile per la Pesce.

Dopo una crescita costante dal 2019 (che anno sensazionale è stato quello), ci hai regalato una bella freccia in giù, portando verso il basso fatturato e clienti. A noi, che credevamo sarebbe stato il 2020 l’anno peggiore, tra pandemie e sbattimenti, è sembrato strano. Tant’è, il nostro progresso si è arrestato.

Le motivazioni esterne

  • Una crisi economica che porta a tagliare gli investimenti dedicati alla comunicazione.
  • Un contesto instabile che sembra suggerire di focalizzarsi sulle questioni basilari (pagare bollette, stipendi, materie prime) e abbandonare il superfluo (la pubblicità). Quanto sia poco lungimirante farlo è un’altra storia e ne abbiamo già parlato qui.

Le motivazioni interne

  • Una gestione poco efficace dei clienti che ha trascinato progetti ben oltre ogni ragionevole scadenza; per chiarirci le idee e dare qualche suggerimento a te e a noi, c’abbiamo scritto su un articolo qui.
  • Politiche di prezzo errate che hanno svalutato il nostro lavoro e diminuito il margine di profitto: non aver adeguato le tariffe in base all’inflazione e all’esperienza maturata negli anni è stata una svista da non sottovalutare.

Di fronte a questo calo abbiamo dovuto fare i conti con una legge del mercato e scendere a patti con la verità che, facendo impresa, è fisiologico affrontare anche dei momenti bui. L’importante è saperli e poterli affrontare, correggendo errori, migliorando i servizi.

Ne avevamo già parlato in un video verità mentre, a un passo dalle ferie, abbiamo messo la Pesce di fronte a uno specchio.

Il privilegio

Caro 2023, questa parola è direttamente collegata al calo di cui sopra.
È uno di quei vocaboli che ha iniziato ad andare di moda, con il rischio di svuotarsi di senso (vedi resilienza). Nessuna rincorsa al primato su chi abbia iniziato a usarlo prima e meglio. Sta di fatto che di privilegio la Pesce dibatte dal momento della sua nascita nel 2019. E oggi, alla fine di un anno complesso (altra parola molto in voga) appare ancora più evidente quanto, nascere nel posto giusto, possa influenzare una vita professionale e personale.

Avremmo potuto citare tante persone che ne hanno scritto riflessioni tangibili: scegliamo quella di Shata Diallo, dalla newsletter di Alley Oop de Il Sole24ORE, che ha affrontato il tema con poetico realismo.

Dal canto nostro:

  • la Pesce è privilegiata perché fondata da due persone nate in famiglie normali che possono assicurare sostegno economico, emotivo e non solo;
  • aver potuto licenziarci da un posto sicuro per buttarci nell’attività imprenditoriale è stato un privilegio;
  • aver potuto studiare è stato un privilegio;
  • poter fruire cultura (libri, mostre, viaggi, musica, riviste) per piacere personale e come ispirazione lavorativa è un privilegio;
  • aver potuto resistere alla pandemia nel 2020 è stato un privilegio;
  • poter resistere a questo calo di te, caro 2023, sarà un privilegio.

La responsabilità

Di fronte alla consapevolezza di questo privilegio cerchiamo quotidianamente di averne cura. Non lo abbiamo fatto con dichiarazioni dirette (quelle le lasciamo a chi ha maggiori capacità di analisi; le nostre aggiungerebbero poco alla discussione). Lo facciamo però ogni giorno attraverso una comunicazione responsabile che:

  • non istighi alcuna forma di violenza, neanche verbale;
  • non escluda;
  • non suggerisca che tutto è possibile perché il basta volerlo non è reale ma dipende da fattori legati anche a quel privilegio di cui parliamo;
  • non aggredisca gratuitamente: ai no e ai problemi tentiamo di preferire il racconto delle soluzioni e delle contraddizioni in un mondo di grigi.

Proviamo a portare avanti tutto questo nella nostra comunicazione e in quella delle attività che scelgono di affidarsi a noi. Sappiamo che avremmo potuto fare di meglio. Ci impegniamo per il futuro.

Tu, caro 2023, ci hai portato una bella intervista legata anche a questo tema: le parole di Ginevra Candidi alias Il lato b del marketing che si occupa di comunicazione inclusiva sono state uno spunto importante per noi.

L’ansia da social

È arrivato Threads. Nella Pesce, Daniele si è già iscritto; io ancora no.
Ho scritto di ansia in un lontano articolo del 15 aprile 2021, quando il mondo era ancora alle prese con lockdown e virologi.

Oggi, caro 2023, l’ansia viene dallo schermo che ho in mano, rimbalza e permea tutto, causata da una fruizione ipnotizzante della vita altrui spesso (apparentemente) migliore della mia, della nostra. E passo al singolare perché tocca precisare che qui parlo personalmente dopo averne conversato parecchio con Daniele.

E mi chiedo se devo essere su Threads mentre mi dico che no, ma ehi bellezza, il tuo lavoro ti obbliga a saperne. E allora dovrò aprire un profilo anche lì per capire come va questo nuovo mondo e, nel mentre, pensare a come riempirlo mentre sui social che già bazzico c’è:

  • chi vuole insegnarmi a lavorare meglio;
  • chi vuole suggerirmi come impiegare il tempo in maniera più efficiente;
  • chi mi mostra come arredare casa;
  • chi come cucinare;
  • chi cosa mangiare;
  • chi cosa pensare;
  • chi fa centordici cose e tutte bene;
  • chi seguire;
  • chi ha avuto risultati professionali strabilianti che io ancora devo capire come portare avanti una società;
  • chi mi parla di un problema mentre io ancora sto elaborando il problema precedente;
  • chi mi parla di social detox postando sui social.

E il risvolto peggiore di tutto questo è che anche io, anche la Pesce, è uno di quei chi, in una trappola che fagocita e vomita contenuti a ritmi inarrestabili dove tenere il passo è difficile in un involucro di controsensi che la metà basterebbero.

Perché, mentre arranco tentando di seguire tutto, contemporaneamente sono grata a molti profili che seguo perché fatti da professionisti e professioniste che tanto mi hanno dato; da attiviste e attivisti che hanno ribaltato le mie prospettive; da aziende che fanno il loro lavoro in maniera eccellente; da brand che mi hanno fatto ridere e commuovere. 

E quindi, caro 2023, vediamo il 2024 cosa ci regalerà nel sempre elettrizzante mondo dei social. E sì, se ti sembra che abbia chiuso l’argomento così, senza una soluzione, hai visto bene. A questa faccenda dell’ansia da social non so dare risposte utili e lascio al libero pensiero di affrontarla al meglio delle individuali possibilità.

Le collaborazioni

Caro 2023, non ne stai uscendo bene. Non è giusto: hai portato anche bellezza nelle vite personali della Pesce, gioie e soddisfazioni che ci hanno fatto abbracciare e provare gratitudine.

E anche lavorativamente parlando non è tutto da buttare, anzi. E sì, è stato faticoso, ma qualche pezzo di strada lo abbiamo percorso anche in compagnia di bella gente, persone conosciute dal vivo che sono rimaste sui social (che quindi sì, non generano solo ansia ma anche cose buone e giuste: dicevamo, controsensi).

Abbiamo avuto il piacere di lavorare avvalendoci della collaborazione di professioniste magnifiche che restano nel cuore. Si è lavorato tanto ma è stato anche tanto divertente.

Ci teniamo a ringraziare Giancarla Zaino Marciano alias Copy a puntino con la quale abbiamo lavorato per una SEO audit. Sfiancante è la parola forse più adatta ma sfiancarsi insieme è stato bello.
E poi ci sono state Paola e Martha, Punto e Virgola: con loro abbiamo lavorato per il blog di Pausa Lettura tra risate e scambi di consigli.

E vorremmo concluderti così, caro 2023.
Con i piedi a terra, i pensieri alti, le mani indaffarate e il cuore in tumulto, per quello che ci hai dato e per quello che arriverà con il 2024.

Colonna sonora: People have the power (Patti Smith)

Paola Bernasconi
Paola Bernasconi
Copywriter della Pesce. Il Che Si Dice lo scrive lei.

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